Lettera aperta al Sindaco di Anzio,
Luciano Bruschini
Caro Signor Sindaco,
seppur nella diversità che
ovviamente ci deve essere fra Lei e Noi, su visioni politico-programmatiche
inerenti il futuro della città che si trova a guidare dall’aprile 2008, noi,
esponenti del Partito Democratico di Anzio, abbiamo sempre rispettato il suo
ruolo ed il suo lungo corso politico nello scenario locale, che l'ha vista nel
corso del tempo ricoprire importanti incarichi amministrativi nella nostra
città.
Vogliamo, con la presente,
comunicarLe la nostra preoccupazione per un clima che mette a disagio e rende poco agibile il normale
svolgimento della vita democratica nella
nostra città.
Le ragioni sono molteplici e
probabilmente sono in parte dipendenti da situazioni che lei ha ereditato dalla
precedente amministrazione comunale:
tutto inizia dalla condanna con sentenza definitiva per danno erariale,
di alcuni suoi Assessori, per via di una vicenda risalente alla precedente Giunta
De Angelis. Sentenza comminata dalla Corte dei Conti, che a sua volta, ha
prodotto una situazione di incompatibilità verso l’incarico attuale, del suo
vice-sindaco e “ancora” assessore alle Politiche ambientali, Patrizio Placidi.
Poi i misteriosi episodi di
intimidazione, a colpi di arma da fuoco, sui cancelli dell'Assessore stesso.
A questa vicenda, se ne è
aggiunta un'altra, come quella che ha portato agli arresti domiciliari il suo
assessore ai Servizi sociali e una sua
dirigente per via di una indagine in cui emergono inquietanti scenari, ma su
cui la magistratura farà il suo corso.
Si è permesso ad un'ex
consigliere di interrompere la seduta di uno degli ultimi consigli comunali,
episodio mai verificatosi prima d'ora, svilendo ed umiliando l'intera
assemblea, ma soprattutto il ruolo del suo Presidente e del Sindaco.
E se tutto questo già poteva essere
considerato dannoso per il più funzionale esercizio del suo ruolo,
indubbiamente l’ultimo episodio di cui lei stesso ha ammesso lo svolgimento
effettivo ( il diverbio che è andato oltre le considerazioni verbali, tra
l’Assessore al Commercio e il Direttore Generale del Comune e che è sfociato in
una aggressione fisica del dirigente da parte dell'Assessore), sono i segnali
evidenti, di un "corto circuito" all'interno della sua
amministrazione.
Proprio, per questi motivi, Noi,
esponenti del Partito Democratico di Anzio, riteniamo che lei in questi ultimi
mesi stia vivendo con malcelata sofferenza, il suo ruolo.
Questo fa avvertire un clima in
cui le istituzioni del nostro comune, sembra, siano ostaggio di comportamenti
ricattatori, che stanno condizionando il normale svolgimento della vita
democratica.
Indubbiamente, come Lei ha anche
affermato con un comunicato alla stampa, certi episodi non sono nuovi nella
storia delle amministrazioni comunali di Anzio guidate dal centrodestra negli ultimi 15 anni, e hanno
radici nella precedente giunta.
Ma proprio, per la sua
“estraneità”, che lei spesso sottolinea, a certi modi di agire e a certi
meccanismi, Noi riteniamo che lei possa compiere il suo servizio migliore per i
cittadini di Anzio e infine, per se stesso, rassegnando le dimissioni dalla
carica di primo cittadino.
Operi, così una distinzione, tra
lei e chi invece vuole, con questi atteggiamenti, non solo portarla verso una
sconfitta elettorale e politica, ma verso una umiliazione morale, in quanto la
vuole accomunare a modi e metodi che lei ha sempre dichiarato non appartenenti
al suo modo di concepire la politica, ma soprattutto il suo gesto potrebbe
bloccare il processo degenerativo che temiamo stia investendo il tessuto
sociale e politico della città.
Ci permetta di suggerirLe questa
decisione, per lo più simbolica, visto che mancano pochi mesi alla conclusione
del suo mandato, ma avrebbe un grande significato, come atto di discontinuità
con il recente passato e creerebbe le condizioni per una normalizzazione della
vita democratica.
Lei, così non dovrà soffrire per
un incarico che finora si è solo
concretizzato nel cercare di dare risposte impossibili, come lei sostiene, a
chi fa la fila davanti alla porta del suo studio a Villa Sarsina.
Per tutto questo le chiediamo di
accettare il nostro consiglio.
Rimetta in condizione, anche con
un gesto simbolico, la cittadinanza, di giudicare politicamente la coalizione
che l’ha sostenuta, in maniera neutra, nel prossimo appuntamento elettorale, il
prossimo 26 e 27 maggio.
Il gruppo consiliare del Partito
Democratico di Anzio